Primi scioperi a sostegno del rinnovo del contratto industria alimentare

Primi scioperi a sostegno del rinnovo del contratto industria alimentare: forte e decisa l’adesione e la partecipazione degli oltre 68.000 lavoratori della nostra Regione

Partita da alcuni giorni la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori dell’industria alimentare privata, proclamata dalle segreterie nazionali di FAI CISL, FLAI CGIL e UILA UIL, a sostegno del rinnovo del contratto nazionale di lavoro scaduto il 30 novembre 2015 e che coinvolge oltre 400.000 lavoratori sul territorio nazionale e, in Emilia Romagna, oltre 68.000.

Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno giudicato insoddisfacenti le risposte fornite da Federalimentare sul tema del salario e su alcune richieste contenute in piattaforma relative a istituti fondamentali del contratto.

Fai, Flai e Uila hanno giudicato, in particolare, inaccettabile la pretesa di Federalimentare di voler concludere un accordo basato esclusivamente sulla penalizzazione complessiva delle retribuzioni, prevedendo nessun aumento economico nel 2016, mentre, dal 2017, un aumento di 7 euro al mese! Nel contempo, Federalimentare ha chiesto come contropartita il blocco degli scatti di anzianità e l’eliminazione dei premi di produzione congelati.

Federalimentare ha anche rivendicato l’innalzamento delle ore di flessibilità contrattuale, l’aumento del periodo di calcolo della durata media settimanale della prestazione lavorativa, compreso lo straordinario, prevendo così uno scenario in cui si disarticolava completamente l’orario di lavoro settimanale.

Nessuna disponibilità a trattare su alcuni importanti temi come quello degli appalti, per garantire un minimo di diritti e tutele ai lavoratori coinvolti. Nessuna disponibilità per armonizzare le procedure dei licenziamenti collettivi o per mantenere le norme contrattuali che regolano i licenziamenti individuali.

Una rottura pesante, in controtendenza rispetto alla tradizione di rinnovi contrattuali che questa categoria può vantare nelle sua storia di relazioni sindacali. Una rottura che si è consumata dopo 14 incontri tecnici e 2 plenarie.

Vista l’impossibilità di trovare una soluzione che potesse conciliare le parti, nella notte dell’11 gennaio 2016, la delegazione trattante e le segreterie nazionali di Fai, Flai e Uila, hanno dichiarato lo stato di agitazione con un pacchetto di 12 ore di sciopero: 4 a livello aziendale, articolate, da svolgersi entro il 22 gennaio, mentre le altre 8 ore per il 29 gennaio.

Le prime aziende che hanno scioperato nel territorio regionale evidenziano altissime percentuali di adesione, fra queste: Barilla, Parmalat, Nestlè, Felinese, Alcisa, Cannamela, Ferrarini in cui si sono fermate le produzioni; nei vari stabilimenti di Grandi Salumifici Italiani presenti nel territorio regionale l’astensione dal lavoro va, mediamente, oltre il 90%; stessa percentuale anche alla Felsineo e Boschi.

Dati che evidenziano l’altissima attenzione e preoccupazione dei lavoratori, i quali non comprendono la rigidità e la provocazione di Federalimentare e che vogliono conquistare un contratto dignitoso e coerente con la storia contrattuale di questa categoria e che redistribuisca un po’ della ricchezza che questo settore ha creato anche in questi anni di crisi.

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