IRST, occupazione e Politica, con una mano si distribuiscono prebende e con l’altra mano si impediscono assunzioni di qualità

Siamo in un Paese non solo strano, ma anche incomprensibile, si investono soldi pubblici e privati per realizzare strutture e servizi indispensabili, poi quando tutto funziona e i risultati sono altamente positivi si colpiscono creando ostacoli al reperimento della risorsa principale, i Talenti e i Professionisti indispensabili al proprio funzionamento.

Parliamo dell’Irst S.r.l., Istituto per la cura in campo oncologico, Istituto nato nel 2008 con un azionariato pubblico privato.

Nel 2012 l’Irst ottiene dal Ministero della Salute il riconoscimento IRCCS poi riconfermato nel 2015.

Nel 2014 la Regione Emilia Romagna con la legge di istituzione dell’Azienda Usl della Romagna, inserisce a pieno titolo l’Irst S.r.l nel sistema sanitario Regionale, con l’impegno di sviluppare la rete oncologica romagnola. Con lo stesso provvedimento, l’Azionariato pubblico sale al 70% con la Regione Emilia Romagna come primo azionista, ed assesta l’azionariato privato, che è un privato sociale senza scopo di lucro al 30%.

Nel settembre 2016 a seguito di una Legge delega poi dichiarata in parte incostituzionale, il Governo emana un decreto che blocca in modo indistinto l’assunzione di personale in tutte le aziende a partecipazione pubblica, in attesa di ulteriori decreti che definiscano quali società a partecipazione pubblica saranno soggette al blocco e quali profili professionali possono essere esentati dal blocco assunzionale.

Il decreto, bloccando l’assunzione di ben 46 professionisti selezionati con procedure concorsuali pubbliche, crea una ferita profonda ad un Istituto che ha sempre più la necessità, per raggiungere gli obiettivi dati, di reperire ed attirare talenti e professionisti altamente qualificati e specializzati, bloccando di fatto la realizzazione del piano occupazionale del 2016 ed il completamento degli accordi di stabilizzazione del personale con oltre 36 mesi di lavoro precario.

A 7 mesi dall’emanazione del Decreto, e dopo numerose sollecitazioni ad intervenire e trovare soluzioni, la Regione come Ente programmatore del proprio Servizio Sanitario ed il Consiglio di Amministrazione dell’Irst rimangono assolutamente silenti, in attesa di ulteriori provvedimenti governativi.

La CGIL stanca di limitarsi alla denuncia dello sperpero di risorse pubbliche, delle continue lesioni dei diritti di questi operatori e sempre più preoccupata per i disservizi inevitabili che si creano ai cittadini con malattie oncologiche, darà pieno supporto tecnico ai lavoratori che intendono rivolgersi al Giudice del Lavoro per vedersi riconoscere il diritto all’assunzione a tempo indeterminato.

Forlì, 02.05.2017 FP CGIL – FP CGIL MEDICI Forlì

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